domenica 10 agosto 2014

Il dolore e la morte

Ho sempre pensato al rapporto che le persone hanno con la morte. Io, non ho un rapporto molto bello. Beh chi ce l'ha direte voi. Io credo che la morte ci metta di fronte al senso di fine che ogni giorno pone un tassello in più per ognuno di noi, ma sia anche il momento per un'esame di coscienza per analizzare il nostro rapporto, le nostre mancanze verso il defunto. Per mia sfortuna sono entrata in contatto con la morte e la sofferenza fin da piccola e vi posso dire che questo purtroppo aiuta a consapevolizzarsi. L'altro giorno c'erano delle ragazzine di circa 15 anni che ridevano del fatto di dover andare al funerale di un parente di loro padre. Il termine esatto è stato anche:"che palle. È morto.amen". E lì pensavo a com'ero io a quell'età.  Avevo già perso persone care, avevo visto familiari e amici soffrire le pene dell'inferno per morire. E ho pensato all'educazione che i miei genitori mi hanno insegnato.  Poi ho ascoltato i discorsi dei genitori e li ho capito tante cose. "Lunedì c'è il funerale e visto che la giornata sarà occupata lì, domenica andiamo al mare". Ora se un tuo parente muore tu il giorno prima vai al mare e poi il giorno dopo fai il triste al funerale?  Si lo so, non si giudica il rapporto perché la domenica vado al mare quando ho un morto in casa.  Ma a me hanno insegnato il rispetto anche davanti alla morte. E per me per coerenza quel lunedì quei genitori facevano bene a non andare al funerale. Per me scusate è inconcepibile. Poi non uscitemi con la scusa "abitava lontano non ci frequentavamo molto". Dite piuttosto anche se era mio cugino, mio zio o chicchesia non me ne frega molto e devo andare al funerale perché devo. Fate gli onesti per favore.

Nessun commento:

Posta un commento